guida al fucile Charleville

GUIDA FUCILE CHARLEVILLE

 

Brevi cenni storici

Il fucile in dotazione, è una replica del modello 1777 anno IX , detto anche Charleville, nome preso dalla città dove iniziò la produzione nel 1728. Ci furono diverse revisioni, ma per importanza di modifiche apportate seguiremo solo quelle degli ultimi anni.

Nasce così nel tempo il modello chiamato 1766, sicuramente più affidabile di quelli precedenti. Ne furono prodotti più di 150.000 esemplari , e quando scoppiò la guerra di indipendenza americana, i ribelli vennero riforniti di questo tipo di fucile dai francesi.
Si arriva al modello 1777, arma utilizzata durante la rivoluzione. Cambia la forma che diventa più affusolata e alle bande che tengono la cinghia vengono aggiunte le viti per facilitare la sostituzione della cinghia stessa. Anche il cane fu modificato in modo da aumentare la sua robustezza. Ma sicuramente il fatto più importante fu la ricerca di una più accurata produzione dei pezzi affinché fossero intercambiabili fra un fucile e l'altro, dando così il via a una vera e propria produzione in serie.
L'ultima revisione di questo fucile è il 1777 Corrigè Anno IX, chiamato appunto in questo modo perché modificato durante il nono anno della rivoluzione ed ancora una volta le modifiche sono minime. Viene di nuovo modificato il cane, vengono introdotte le mollette per trattenere le tre fascette che mantengono la canna al corpo di legno, viene introdotto il bacinetto in ottone e di conseguenza viene cambiata la posizione del focone spostandolo più in basso, questo per facilitare il contatto della polvere contenuta nella canna con quella di innesco contenuta nel bacinetto.
Ricapitolando il corrige anno IX è un fucile ad avancarica con meccanismo di sparo a pietra focaia con canna liscia e un calibro di 17.5 mm, tutte le parti del fucile sono in acciaio, raggiunge un peso di circa 4,5 kg, una lunghezza di 1510 mm, di cui 1140mm sono appartenenti alla canna.

Il fucile anno IX

Le parti principali del fucile anno IX sono:
1. la crosse: parte principale in legno di noce , si può considerare la vera spina dorsale del fucile su cui trovano posto tutti i componenti.
2. Canon: la canna del fucile
3. Patine: il meccanismo di sparo
4. Baguette: la bacchetta per comprimere la polvere e la palla dentro la canna.
5. Baionette: la baionetta si inserisce sulla parte terminale della canna con un meccanismo di innesto e chiusura di sicurezza.
Arriviamo ora a conoscere in maniera più dettagliata le varie parti del fucile in dotazione ed imparare a smontarlo e pulirlo dopo l'utilizzo. Per smontare lo Charleville non esiste una procedura precisa ma la sequenza delle manovre è dettata solo dall'esperienza maturata. Durante le fasi dello smontaggio verranno elencati mano a mano i vari componenti del fucile, assegnandogli anche il nome in francese.

Attrezzi

1. cacciavite piatto, a tre punte.
2. un tendimolla , tenuto dal caporale della squadra o dall'armiere, che ci servirà per smontare la molla del cane dell'acciarino.
3. alcuni piccoli accessori per la pulizia: un portastraccio e/o un cavastraccio.
4. acune pezzuole di cotone per la pulizia ed una pezza oliata.

Fasi smontaggio

A questo punto siamo pronti e possiamo cominciare. Togliamo la vite che tiene la cinghia vicino al guardamano pontit e sfiliamo la fascetta anteriore o bocchino embouchor (per intenderci quella che si trova vicino alla bocca della canna), quella intermedia, granatiera grenadière. liberandole dalle molle ressort che le trattengono. Per ultimo sfiliamo la fascetta posteriore capucine , sempre agendo sulla molla che trattiene la fascetta.
Svitiamo la vite codetta vis de queue de culasse, che si trova sulla culatta bouchon de culasse nella parte terminale della canna Canon. Ed abbiamo liberato la canna del fucile.
Svitiamo ora le due viti vis de platine che tengono l'acciarino, sul lato sinistro dall'arma, liberando cosi l'acciarino.
Ora il fucile è completamente smontato nelle sue parti principali; prima di iniziare la pulizia, però, c'è una parte che deve essere ulteriormente smontata: si tratta dell'acciarino platines. Cominciamo inserendo il tendi molla, dopo un paio di giri della vite del tendimolla sicuramente avremo allentato la pressione della molla della martellina Ressort de batterie e potremo svitare la vite che la ferma all'acciarino.
Togliamo poi la vite che funge da perno per la martellina Batterie, la vite dopo svitiamo quella che tiene il bacinetto-Bassinet all'acciarino che si trova nel lato interno dell'acciarino e per ultima quella che stringe la pietra focaia nel premipietra màchoire supérieure
Abbiamo così l'acciarino pronto per la pulizia.
Adesso si potrebbe aprire un dibattito su quali prodotti usare per la pulizia del fucile, ma a mio avviso per rimanere dei veri rievocatori bisognerebbe bandire qualsiasi prodotto chimico, anche perché, quando si allestisce il campo, molto spesso la gente gira tra le tende e farsi trovare con il barattolino di sidol non è coerente con l'attività di reenactors. L'ideale sarebbe procurarsi due semplici mezzi per la pulizia: aceto e un impasto fatto di mattone rosso triturato finemente tipo farina con l'aggiunta di olio d'oliva (prodotto ricco di acido oleico, derivati di questo acido vengono usati nell'industria saponiera.) per triturare il mattone si può utilizzare un mortaio. Con l'abbinamento di questi due prodotti otteniamo un impasto abrasivo e detergente.
Per la pulizia del bacinetto, questo dopo una prima sgrossatura con una pezzuola umida,va' immerso in un contenitore con un po' di aceto, il contatto del metallo sporco dei residui combusti della polvere nera svilupperà subito una reazione chimica che pulirà il nostro bacinetto in maniera impeccabile.
La scelta dell'aceto è per la presenza dell'acido acetico che è un solvente naturale, può sciogliere non solo composti come sali inorganici e zuccheri, ma anche composti come oli ed elementi chimici come zolfo e iodio. Questa proprietà di dissoluzione e miscelabilità fa dell'acido acetico anche un composto molto usato nell' industria chimica. basterà asciugarlo con uno straccetto e spazzolarlo leggermente per ottenere il risultato di un bacinetto come nuovo
la canna la puliremo, tappando con uno stecchino il foro del focone, si versa dell'acqua calda all'interno di essa, una scovolata con uno straccetto farà cadere i residui di polvere nera accumulati, si capovolge la canna versando il liquido ottenuto e tolto lo stecchino, si introduce altra acqua calda facendola uscire dal foro del focone, all'inizio uscirà acqua molto scura ma mano a mano che la versiamo comincerà a schiarirsi, continuiamo a versarla fino a quando non la vediamo uscire dal foro del focone limpida .
A questo punto, asciughiamo la canna usando il portastraccio avvitato sulla bacchetta. Intorno al portastraccio avvolgiamo una striscia di stoffa, spingiamo la bacchetta fino in fondo per potere asciugare tutta la canna, se mai ce ne fosse bisogno, girare la bacchetta sempre in senso orario perché altrimenti si rischierebbe di svitare il portastraccio all'interno della canna.
Per la pulizia esterna della canna e delle parti dell'acciarino che abbiamo in precedenza smontato, dopo una rapida pulizia con uno straccio bagnato, usiamo l'impasto di pietra e olio strofinandolo con una pezzuola fino ad ottenere la parte perfettamente pulita.
Finita la procedura di pulizia rimonteremo per primo l'acciarino, facendo attenzione ad oliare le parti che sono soggette a movimento e attrito. Ed infine rimetteremo insieme tutte le parti del fucile nella procedura inversa allo smontaggio, ricordando di montare la vite di culatta solo dopo aver inserito le tre fascette della canna, evitando cosi di dover forzare le fascette nei loro alloggiamenti.
Terminato il montaggio tutte le parti metalliche vanno passate con una pezza oliata escluso la parte interna dell'acciarino ( dove batte la pietra ) , si monta la pietra di legno che viene sempre usata quando non si và in combattimento.

 

 


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